"Le mie idee, uno schermo e una tastiera sono per me come i capelli di Sansone. Privatemene e diventerò indifeso".

Volo, Pansa e gli utili idioti.

, by Yoga

Mi è capitato l’altro giorno di ricevere un video di un gruppo di ragazzi scalmanati milanesi improvvisati fighi ed attori che prendevano bellamente per il culo li scrittore Fabio Volo. Premetto che io leggo, abbastanza e praticamente di tutto, poi ovviamente non è detto che il libro che ho tra le mani lo finisca. Ho letto anche Fabio Volo, due dei suoi diversi libri e li ho trovati molto carini, sinceri ed attuali, come dire, attaccati alla realtà di tutti i giorni, sembrava la tua storia quella raccontata o di un amico. O comunque lo sarebbe potuto essere senza problemi.  Eppure si prova quasi vergogna nel dire che si è letto uno dei suoi libri, quasi come se il mondo fosse composto interamente da intellettuali iper avanti in tutto o da lettori accaniti di libri godibili come Il Capitale di Marx. C’è la convinzione che i libri di Fabio Volo o quelli simili ai suoi siano merda, insignificanti pagine ricoperte da parole buttate lì a caso. Ma i suoi libri hanno un successo esagerato, come mai? Tutti noi altri che abbiamo comprato una copia di uno dei suoi libri siamo idioti? O forse idiota lo è più chi, tanto per darsi un tono, sputa veleno su chi semplicemente ha un successo che egli non riuscirà mai ad ottenere? Nel video che ho prima accennato Fabio Volo veniva tacciato di qualunquismo da quegli utili idioti, estremamente utili per lo stesso Fabio che così non farà altro che aumentare il suo successo perché si sa, le critiche mosse a cazzo di cane e senza dei validi motivi non fanno altro che far crescere la fama e la notorietà del soggetto in discussione.
Io vado oltre: dare a Fabio Volo del qualunquista è come dare a Gianpaolo Pansa del fascista. Qualunquista de che? solo perché scrive di storie vere, reali, che viviamo o abbiamo visto vivere o che addirittura ci piacerebbe vivere. Possono sembrare libri “leggeri” i suoi, ma hanno un esagerato successo per il motivo che ho sopra detto, ovvero la naturalezza e l’umanità delle sue storie. Fascista de che? solo perché ha osato rivedere e correggere parti del dopoguerra che ci erano state descritte dai vincitori in maniera parzialmente distorta, nonostante egli non sia berlusconiano e tantomeno lo abbia mai votato.
Entrambi questi scrittori raccontano la realtà, uno quella presente e l’altro quella passata, ma che realtà rimane comunque e che alle persone piace perché, nel primo caso è piacevole leggere storie di altri che però hanno punti in comune con la propria, e nel secondo caso perché tutti noi vogliamo conoscere la vera storia, che si tratti di quella di Topolino o che si tratti di quella dei partigiani alla fine del regime fascista.
Ma ormai la storia è nota e si ripete, quando qualcuno ottiene successo dove altri hanno fallito o non riescono, questi ultimi si scagliano come sciacalli sul nostro uomo solamente per invidia e per cercare di azzopparlo.
Che idioti, quanto mi piacciono e quanto sono utili!

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